#readEat - libri da mangiare
#readEat – libri da mangiare

Perché scrivere di cibo in un blog incentrato sui libri?

Perché sono fermamente convinta che l’amore per i libri e quello per la cucina abbiano alla base lo stesso principio di condivisione: così come dei primi si parla, raccontandone o suggerendone (o meno!) la lettura, la preparazione di una pietanza non è unicamente per il gusto del solo cuoco. Per renderci conto di quanto siano veritiere queste parole, basta guardare indietro e tornare tra le file dei piccoli. Chi non ricorda le fiabe lette da mamma o papà prima di andare a dormire? Di chi è la prima cucina che sperimenta un bambino?

Leggere e cucinare rientrano dunque tra i primi atti d’amore che vengono rivolti alla persona, si ripetono finché la stessa persona non è in grado di eseguirli, dedicandoli a sé e di conseguenza anche agli altri.
Ancora non mi credi? Pensa al web, a tutti gli aforismi e le poesie sull’amicizia, sulla famiglia o sull’amore che si trovano dedicate da una bacheca all’altra nei social network; pensa a tutti i consigli, le ricette e i tutorial che mostrano come ricreare il ciambellone della nonna o la torta a forma di cuore per San Valentino, gli struffoli di Natale e la cassata siciliana!

Se è vero che tutto si mangia, tutto si legge. Cosa vuol dire?

Nel temutissimo primo post ho scritto proprio queste parole, e sono in molti ad avermi chiesto cosa significano. Vediamo di dare qualche informazione in più.
Esistono cibi buoni e cibi cattivi? No, siamo onnivori, il nostro corpo è capace di poter ingerire qualsiasi cosa. Tuttavia, esiste quello che ci piace e quello che non ci piace. Come arriviamo a capirlo? Assaggiando, provando e sperimentando tutto il cibo che ci viene proposto.

Capire cosa va bene e cosa no deriva sicuramente dall’esperienza, ma anche dall’intraprendenza e dalla voglia di conoscere e comprendere noi stessi. Fa parte di quel processo ingombrante che è la formazione dell’individuo, legata tanto al gusto culinario quanto a quello di lettore. Quindi sì, come tutto si assaggia tutto si legge perché non esistono libri belli e libri brutti,  ma libri funzionali alla crescita della consapevolezza riguardo chi siamo, cosa ci definisce e cosa invece ci è estraneo.
Proprio per questo, caro lettore, qui non troverai parole come ‘bello’ o ‘brutto’; ‘leggetelo’ o ‘da evitare’; niente stelline Michelin per i libri nella mia cucina, ma pietanze che proveranno a raccontarteli, a farteli ‘mangiare’.

Pasticciato o ben impiattato ma sempre preparato da me, sarà il cibo a parlare di cosa le pagine mi hanno trasmesso, rendendoci compagni ogni settimana di una nuova scoperta.

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.