I 17 mondi - Il Capitano, Aessandra Rapetti Alexander

I 17 mondi – Il Capitano, parla l’autrice A.R. Alexander

I 17 mondi – Il Capitano (click) rappresenta un tipo di intervista nuova.
Dovete sapere che se cercate il libro in libreria, non c’è. Online, nemmeno. Però, c’è un però. I 17 mondi – Il Capitano fa parte della campagna crowdfunding di Bookabook, quindi è proprio la curiosità dei lettori, in questo caso, a garantire la vita del libro.

Dunque, chi meglio di Alessandra Rapetti Alexander, per stuzzicare la vostra fame di conoscenza?

 

Antipasto
Ciao Alessandra, grazie per esserti prestata a questo piccolo pranzo letterario!
Dunque, ci parli de I 17 mondi – Il Capitano?

Grazie di avermi invitata!  I 17 mondi – Il Capitano è ambientato in un futuro molto lontano, sia nel tempo che nello spazio. Narra le vicende e i giochi di potere che accadono in una comunità di terrestri. I pianeti colonizzati sono diciassette. La protagonista è una donna fuori dal comune dal passato oscuro e una missione, vuole evitare che i suoi nemici mettano in pratica il loro piano di controllo mentale su tutti gli abitanti.

Lei è la sola a capire la gravità della situazione, ma questo le fa ricadere sulle spalle un carico enorme e denso di angosce, che si sommano ai ricordi del passato. Molti altri personaggi girano intorno alla storia, intrecciandosi su vari livelli.

Primo
In genere, mi innamoro dei personaggi secondari. Non posso farci niente, è più forte di me.
Qual è, ne I 17 mondi – Il Capitano, il tuo personaggio secondario preferito?

Questa sì che è un bella domanda! La maggior parte dei personaggi, in un modo o nell’altro, fanno parte di me, rappresentano i miei desideri, le mie paure più profonde, la mia visione della vita. Sono rappresentate diverse tipologie di donne, e per ognuna ho cercato di mostrare luci e ombre.

Tuttavia, uno dei personaggi secondari che più ho sentito sulla pelle è un uomo che fa parte della schiera nemica. Si chiama Ian Longaran, è crudele e progetta di dominare la comunità. La sua crudeltà, però, non è fine a sé stessa. Ian fa parte di un contesto sociale in cui la violenza è l’unico modo per farsi rispettare. È un personaggio coerente con se stesso, che sta lottando contro tutto, anche contro le sue stesse paure, per ciò che ama e che gli vogliono portare via. Non è ovviamente giustificabile nelle sue azioni, ma il suo è un personaggio denso di emozioni forti e irrazionali in cui ci si può, nonostante tutto, rispecchiare.

Secondo
È bello quando un personaggio ‘cattivo’ ha tutto il suo retroscena.
Secondo te, bene e male possono essere semplici punti di vista, o c’è un limite?

Come psicologa ho imparato che ognuno di noi forma un  proprio punto di vista etico sul mondo, oltre cui non riesce ad andare. Può essere più rigido o più aperto, a seconda delle esperienze di vita, ma un limite è necessario. L’etica, ovvero la distinzione tra bene e male, credo sia un concetto chiaro a tutti a livello collettivo. Ciascuno compie le proprie scelte sapendo di andare incontro alle conseguenze determinate da esse.

Questo significa, secondo me, che la mia scelta può andare verso il “male”, non tanto perché non conosco la differenza con il bene quanto perché ha più senso per me andare verso tale direzione. Magari per salvarmi la vita. Tuttavia, ci sono persone che hanno sacrificato l’esistenza, piuttosto che scegliere qualcosa che ritenevano sbagliato.

Quindi, per rispondere alla domanda. Il limite c’è, secondo me, ed è universale e individuale al tempo stesso. L’uomo non può agire in direzione del male assoluto altrimenti andrebbe contro la propria natura di animale sociale, ma lo stesso limite varia da persona a persona.

Credo che uno scrittore abbia l’opportunità di far vedere le sfumature delle scelte etiche personali e le loro conseguenze.

Contorno
E ne I 17 mondi – Il Capitano, i personaggi principali si trovano ad affrontare questo limite?

Assolutamente sì. Anzi, a volte quel limite individuale viene parzialmente forzato, provocando una notevole sofferenza. L’essere messi alla prova nella percezione del bene e del male come in quella del mondo, fa parte del percorso di crescita personale di ciascun personaggio. È una crescita faticosa come per ognuno di noi, ma necessaria.

Dolce
Quindi, Alessandra. Oltre all’evidente amore per la psicologia dei personaggi secondari e cattivi. Oltre alla linea sottile che divide bene e male. Perché vorresti che le persone comprassero I 17 mondi – Il Capitano

Perché vorrei poter regalare ai lettori un sogno. Un nuovo universo in cui immergersi, fatto di mondi in parte diversi dall’ordinario, ma che conservi qualcosa di familiare. Vorrei che facessero amicizia con i personaggi, ammirandoli o meno, sentendosi partecipi delle loro pene o coinvolti e pronti a menar le mani al loro fianco, con il senso di sorpresa dei bambini, come è successo a me.

In seconda battuta, sarebbe un grande conquista se, attraverso la lettura del libro, si accendessero domande nuove a dare una propria personale risposta.
Non sono importanti le risposte, ma le domande. Se anche un solo lettore riuscirà a trovare un dubbio nelle proprie certezze attraverso la lettura de I 17 mondi – Il Capitano e a guardare un piccolo scorcio di mondo sotto un nuovo punto di vista, il libro e io avremo raggiunto un grande obbiettivo.

 

Siete incuriositi?
Se sì, non vi resta che votare questo libro per vederlo pubblicato!
Curiosi di sapere di più circa il catalogo Bookabook?

 

II 17 mondi – Il Capitano, intervista di #readEat all’autrice Alessandra Rapetti Alexander

 

 

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.

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