my po blog, paola calefato

My Po Blog, da blogger a blogger con Paola Calefato

My Po Blog (click) è la il blog di Paola Calefato, classe ’94. Anche la sua è una piattaforma dove i libri sono presentati e messi in discussione. Su My Po Blog, Paola cerca di avvicinare nuovi lettori ed elargire consigli a quelli più navigati.

Poiché anche i blogger si stanno guadagnando la loro fetta nella grande torta editoriale, non potevo fare a meno di invitare la curatrice e creatrice di My Po Blog nella cucina letteraria di #readEat, per un vero e proprio tea party nella sezione di Spizzichi e Bocconi.

Sotto con i biscottini, e cominciamo!

Antipasto
Ciao Paola,
Che bello averti nella mia cucina letteraria! 
Ormai il tuo blog e la tua pagina instagram li conosco bene, ma rompiamo il ghiaccio e facciamolo sapere a tutti: com’è, quando e dov’è nato My Po Blog?

My Po Blog nasce nel gennaio 2017 mentre stavo attraversando un momento un po’ difficile e avevo tante energie negative da buttare fuori e bisogno di condividere quello che amo con gli altri. Parlando con Alessia, Bè Bibi, è nato il progetto e anche grazie a My Po Blog alcune situazioni sono migliorate e ad oggi mi sta dando grandi soddisfazioni.

Primo
Tempo fa ho letto un tuo post dove parlavi di organizzazione, libri da leggere e libri da voler leggere.
Sì è detto che ogni libro ha un suo tempo per essere letto, e soprattutto ogni libro arriva in un momento ben preciso, a volte aderente come un guanto al tempo che si vive. 
Se la recensione, specialmente per noi blogger letterarie, è un atto che viene dalla pancia, credi sia necessario darsi una tabella di marcia?
Per chi fa il bookblogger è necessaria un po’ di organizzazione, senza dimenticare che si legge prima per se stessi. Non servono, a mio avviso, grandi cose: darsi dei tempi in cui leggere che sia la sera o qualsiasi altro momento del giorno.
Sulle recensioni di pancia non sono mai troppo favorevole: io mi prendo del tempo tra la lettura, la stesura della recensione e la sua pubblicazione perché ho bisogno di vedere cosa mi resta veramente dentro. A volte un libro è bellissimo ma a distanza di qualche giorno mi rendo conto che non mi ha lasciato quello che mi aspettavo.

Secondo
Ecco, si legge per se stessi.

A volte succede che ce ne si dimentichi. Capita di lasciarsi prendere dalla foga del ‘fare’ anziché dal bisogno di sentire, come dici tu, quella connessione intima con il testo, abbastanza da pensare ‘mi è piaciuto/non mi è piaciuto perché’.
Secondo te c’è un po’ di ‘ansia del fare’, nel mondo di bookblogger?
Ansia del fare no. Direi ansia da lettura: ci sono talmente tanti romanzi che a volte si fa fatica a stare dietro alle nuove uscite e ai recuperi. I bookbloggers bravi che sono quelli che seguo di più, secondo me, lo fanno prima di tutto per se stessi e poi per tutto il resto. Può esserci l’ansia ma credo che arrivi quando ci si tiene davvero a quello che si sta facendo ed è un po’ di sana ansia che ti permette anche di andare avanti e creare contenuti sempre diversi e interessanti.
Contorno
Ecco, parliamo un po’ di lettori.
In Italia si legge sempre meno, è un dato di fatto, sebbene si comprino più libri. Qual è il messaggio di My Po Blog verso i non lettori?

Esistono pochi lettori è vero e tanto secondo me è dato dalla scuola: gli insegnanti spesso propongono letture superate o non adatte all’età a cui si rivolgono. Leggere diventa un compito come un altro, non un piacere. Non c’è una vera e propria educazione alla lettura, al trovare il libro giusto, a scoprire qualcosa di se stessi attraverso le parole di altri.

Il messaggio che cerco di trasmettere io è che ogni libro ha il suo pubblico. A fine di ogni recensione cerco di specificare quale è il pubblico più adatto.
Dolce
Se dovessi preparare delle letture per un percorso scolastico liceale, quale sarebbe il tuo programma?
Vedrei la classe: al liceo mi ricordo che le mie letture preferite sono state i romanzi di Carla Maria Russo (Piemme) e Calvino. Ho avuto la fortuna di avere sempre insegnanti di lettere formidabili: sceglievamo i libri da una lista che all’interno aveva titoli adatti a tutti, anche a quei compagni che non leggevano.
In questo momento darei a una classe del liceo “L’educazione” di Tara Westover edito Feltrinelli: credo sia uno dei pochi libri che riesce a far capire l’importanza di avere un’educazione e una cultura e la fortuna di averla a portata di mano.

Intervista di #readEat a My Po Blog, di Paola Calefato

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.

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