anna bolena e il suo re, mario dal bello, città nuova

Anna Bolena, contemporaneità di racconto

Anna Bolena è stata per un po’ la mia ossessione, lo confesso.
Ogni volta è come un loop: vedo L’altra donna del re, mi innamoro, guardo documentari, cerco libri. Quest’anno ho aggiunto alla lista anche il film Anna dai mille giorni per vedere come, nel corso del tempo, la figura di questa regina è stata rivalutata dalla storia stessa.

Però, quando sono andata a vedere cosa proponeva Un vulcano di libri, a Somma Vesuviana, ho trovato anche un’altra cosa: Anna Bolena e il suo re, Enrico VIII e i Tudor, di Mario Dal Bello, edito da Città nuova.

Questo libro mi ha coccolata nelle serate passate a prender sonno, prima della fiera, si è preso cura della mia piccola ossessione, ha messo a nudo sentimenti molto umani di persone che per noi, la maggior parte delle volte, sono figure coperte da un velo quasi epico.

Nel caso di Anna Bolena, probabilmente è così. Lei è la Mistress per eccellenza, la donnaccia, quella che ha fatto del re il suo burattino e poi ne ha pagato il prezzo. Forse non tutti sanno, però, che la regina dei mille giorni non è poi la brutta persona che si crede. Che sì, indubbiamente il corteggiamento reale è stato usato a proprio vantaggio, ma poi documenti confermano che le lettere si sono riscaldate, che Enrico è stato rispettoso, che romanticamente entrambi hanno donato il proprio cuore all’altro.

Quando leggi un libro così, a metà tra il romanzo e il saggio storico, non puoi fare a meno di creare qualche raffronto con il presente. Prima di Anna Bolena c’era un’altra regina, Caterina d’Aragona, amatissima dal popolo e, in lunghissimi primi momenti, anche da suo marito. Quella di Anna Bolena e Caterina potrebbe benissimo essere una storia contemporanea, laddove il ricco magnate si innamora della propria amante, cerca di lasciare una moglie che non vuole essere lasciata, stravolge il suo mondo per un nuovo porto sicuro.

Certo, ad oggi ci sono dimostrazioni d’amore meno eclatanti di una scomunica, della scissione dalla chiesa cattolica, dallo spezzare uno stato in due. E certo, oggi sono in pochi a vantare una corona ma il giudizio, quello è una costante del tempo, ieri come oggi.

E come oggi non mancano mai la sfilza di amici e parenti pronti a puntare il dito contro l’Anna Bolena di turno. Anna, che va in Francia a diventare donna, mentre oggi basta qualche tutorial su YouTube. Anna, regina non amata dal suo stesso regno che, come un bambino, rifiuta la nuova fidanzata di papà. Anna Bolena, che da regina si ritrova vittima del suo stesso gioco quando, nel campo di un seduttore seriale, entra una certa Jane Seymour.

Credo che la storia di Anna Bolena sia la storia di molte donne. Più evidente, più rumorosa, ma simile. Del libro di Mario Dal Bello, però, c’è anche il dato importante, il punto di vista di Enrico, la pressione di un uomo che si mostra viziato soltanto in parte, il cuore di un re che si innamora tante volte, ben sei, come insegnano. Certo, non tutti possiamo decapitare il nostro consorte, quando un Consiglio lo permette. Sicuramente Enrico VIII ha sulle spalle tante colpe ma anche il peso di ogni moglie che l’ha condizionato, durante il suo regno.

Un uomo diviso tra la ragione di stato e la ragione del cuore, almeno finché non prende la mano con i propri sentimenti e allora, la strada della serialità è facile e in discesa. Un uomo dalla dinastia fragile, che più di tutte le sue donne, è stata il suo unico vero amore. Enrico è stato descritto in maniera molto attuale, un uomo di oggi con la corona, e le sue passioni.

La cucina letteraria di #readEat ha cercato di omaggiare proprio le passioni di questo re in quello che è anche un ironico invito alla sobrietà perché, come lui in tarda età (un’età che però, per noi finti eterni non è più così tarda) è adatta a chi ha bisogno di perdere qualche chilo, di pancia o di ego.

Si conosce, l’amore di Enrico per la caccia. E infondo, l’amore per Anna Bolena cos’è stato, se non una caccia alla preda più complessa? E cos’è la caccia, se non una metafora per la dinamica amorosa?
Serviamo quindi, in questo dietetico fermento letterario (ma non temete, torneranno anche i carboidrati!) un sanissimo coniglio al vapore, contornato da tante carotine.

La cottura a vapore si dice che sia la più sana. Permette al cibo di conservare quelle sostanze nutritive che altrimenti, con altri tipi di lavorazione, si perderebbero. La storia di Enrico VIII e Anna Bolena, rientra a pieno titolo tra quelle letture sane che andrebbero rilette alla luce del presente.

Volendo spingere l’allegoria a un livello di caccia più vegetariano, cacciatore è il coniglio, con preda le sue carote. Tante, come le mogli, spezzate come può spezzare la fine di ogni matrimonio.

In ultimo, aggiungo di esser consapevole del fatto che la foto non è bella, il cibo è presentato in maniera brutta. C’è un motivo: la storicità in sé, anche quando è complessa e non si presenta nella sua forma migliore, anche quando non ci invita, lascia sul palato il gusto della natura umana così com’è.

Soltanto fatti, senza sale e senza condimenti.

 

dieta a parte
ormai mangio poco, c’è la pancetta da smaltire in virtù di qualche evento a cui vorrei presenziare in maniera decente. Posso rassicurarvi, però, che ho un fidanzato molto generoso. Infatti, si è offerto di consumare tutti quei cibi che posso sognare soltanto una volta a settimana. Torneranno i carboidrati, torneranno i dolci. La mia pancia, quella spero di no.

Da apprezzare: il filtro che rende la foto rovinatissima soltanto per finta, ho provato a dare l’impressione di un dipinto antico ma no, miracoli non ne so fare.
Promemoria: assumere un fotografo.

Anna Bolena e il suo re, Mario Dal Bello, Città Nuova
recensione #readEat – libri da mangiare

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.

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