L'altro lato del sole - Francesca Petroni, La Corte Editore

L’altro lato del sole, sano come la cucina più semplice

L’altro lato del sole è quello che vorresti vedere quando ciò che è illuminato non ti piace. Ti chiedi se sia migliore, anzi lo sai, perché nulla è peggio di quello che stai vivendo adesso. L’altro lato del sole è quello per forza di cose più bello in quanto nascosto. Facile immaginare che non ci sia nessuno che sta peggio di te, no?

Tuttavia, L’altro lato del sole (click) è anche il romanzo di Francesca Petroni, pubblicato da La Corte Editore, che ho presentato lo scorso 7 febbraio alla Mondadori, qui a Napoli, insieme a Marilena. Mi ci è voluto un po’ per elaborare il libro, a dir la verità. Oltre ai tanti temi affrontati dalla scrittrice, c’è stata una sorta di intimità toccata che è andata di pari passo con un breve periodo di letargo letterario. Però, andiamo con ordine.

L’altro lato del sole parla di Ginevra, diciottenne della Garbatella, Roma, che nella vita si è sempre arrangiata. Un’adolescente sola, che non sente realmente di poter fare affidamento su qualcuno, neanche su suo padre, più preso dalle bische che dal suo ruolo di genitore. In un ambiente malsano, l’incontro con il bel greco Alexis è giusto l’espediente letterario necessario a comprendere quanto, di tanto in tanto, ci sia bisogno di essere salvati.

Nulla di più sbagliato, in verità. Alexis non è poi così luminoso. Rifugge il contatto fisico in ogni sua forma, vive delle sue foto e del proprio ordine, delle persone può tranquillamente fare a meno. Ci si chiede se l’incontro con Ginevra, che fa del contatto la sua prima arma, sia in effetti congeniale. E in effetti, a una prima impressione non lo è. Tuttavia, a dispetto delle prime impressioni e dei primi intenti, il rapporto tra i due si costruisce tra azioni in ritardo e momenti in ospedale, fotografie da scattare insieme e tabù che, pian piano, si infrangono.

Ginevra e Alexis imparano l’una dall’altro. C’è un armonioso equilibrio nell’apprendere che non è possibile toccare tutto ciò che si vede e, dall’altro lato, concedere a un’altra persona di venirci incontro per prenderci la mano. A loro modo, i due ragazzi sono soli entrambi: disfunzionali, sbagliati, troppo corrotta una e troppo lindo l’altro. Lei che sbaglia tutto e lui che non si dà margine d’errore. Al fondo di questo libro non soltanto c’è l’invito prezioso a dare un pieno valore alle cose, ma c’è anche lo sprone costante a superare se stessi.

Capiamo così che l’altro lato del sole non è davvero quello che vediamo fuori, ma qualcosa di assolutamente più intimo: è quello che non riusciamo a vedere neanche in noi stessi. L’altro lato del sole è un libro da leggere quando si cerca l’emozione ad ogni costo pur di cercare di essere vivo, o al contrario quando si è talmente soli da aver dimenticato il calore del prossimo al punto da credere di non averne bisogno. Se è vero che un filo sottile divide il ‘sentire tutto’ dal ‘sentire niente’, Ginevra e Alexis ci camminano sopra con la grazia spericolata dei funamboli. Proprio su questo filo comprendono, smettono di cercare il sole, in alto, per vederlo in loro stessi: cosa possono darsi, cosa possono fare. Come si salvano.

Prima ho detto che il libro è andato a premere un tasto intimo. ‘Troppo’ e ‘niente’ sono concetti estremi e forse anche io avevo bisogno di ritrovare la giusta misura, quella sorta di serenità che permette di salvarsi da una brutta situazione coccolando un lato di me, del sole, che aveva bisogno del proprio tempo per essere capito e accettato da tutto il resto. Nulla di spaventoso, lettori mangioni, non soltanto Ginevra e Alexis avevano bisogno di crescere e fare tesoro delle proprie debolezze. Dal canto mio, oggi le ho messe nel piatto.

L’altro lato del sole è un libro della carne. La carne pretesa, toccata, negata, battuta. Lo stile di Francesca è crudo, reale. La carne è qualcosa da dosare in giusta misura, perché troppa fa male quasi quanto mangiarne poca. Proprio per questo aspetto vivo della carne, L’altro lato del sole è un libro sano, si assimila facilmente come i cibi di una dieta bilanciata. Per questo, nella cucina letteraria di #readEat non ho potuto fare a meno di presentarlo come quel cibo sano su cui tutti storcono il naso, che sa appunto di dieta.

Come alcune scene descritte nel libro a volte sono difficili da leggere, il piatto che presento forse non è bellissimo da guardare, sono soltanto fagiolini e quello che è un hamburger a media cottura. Però è quello che ci vuole per vivere bene, è cibo sano e ci avvicina ai sapori grezzi così come L’altro lato del sole ci avvicina ai sapori veri, intimi.

Prima parlavo di ‘troppo’ e ‘niente’. Qui entrano in gioco il giusto mezzo e le calorie. Non c’è bisogno di mangiare una parmigiana, per sentirsi pieni. La giusta misura arriva con il contorno e tutta la carne di Ginevra può circondarsi di Alexis così come l’hamburger si trova perfettamente vicino ai fagiolini. Le verdure, si sa, fanno tanto ‘dieta’, eppure cucinate nella maniera più semplice, racchiudono il gusto dell’autentico.

 

L’altro lato del sole, Francesca Petroni, La Corte Editore. Recensione #readEat – libri da mangiare.

 

chiedo venia
sono stata assente, per un po’. Sto ancora cercando di dare al sito una veste più ordinata, sebbene al momento questa sia più nella mia testa, che sotto formato di codice. La promessa di scout è quella di tornare più viva e attiva. Anche se ho scritto poco non ho letto mai meno, sempre più convinta che la scrittura sia una dichiarazione di presenza, specialmente a se stessi.

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.

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