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ciak si legge: libri da film con Dario Pontuale

Ciak si legge di Dario Pontuale (Ianieri Edizioni) riporta dritti dritti tra i banchi di scuola, per diversi motivi.
Un po’ perché il coinvolgimento di una scuola effettivamente c’è, nello zampino degli allievi della Scuola Internazionale di Comics di Padova. Un po’ perché è un libro che parla di letteratura, senza però la sacralità dei tomi scolastici.

Dunque, dov’è la novità?
In (clickCiak si legge domina la leggerezza! Dimenticate pagine e pagine di biografia, eventi fondamentali, analisi del testo più lunghe del frammento preso in esame! No, qui non troverete nulla di tutto questo, eppure tanto di più.
Prendiamo ad esempio le biografie degli autori: sono brevi, sono mirate a informare, certo, ma anche a trovare quei punti di contatto che fanno guardare con il sorriso un Salgari mitomane. Chi non ha mai detto una bugia, per rendersi un po’ più interessante?

Introdurre un autore attraverso ciò che lo rende più umano e vicino al lettore è una porta che si apre a quel che viene dopo. Ciak si legge propone infatti dei film, spesso in bianco e nero, ispirati ai libri dei grandi. E sapete come si fa, per capire se un film può interessarci o meno? Si va a leggere la trama, alla pagina successiva. Le trame dei masterpiece sono lì, a disposizione. Si leggono con lo stesso senso di vicinanza delle biografie, dritte al senso più che alla successione di eventi, personaggi descritti dal cuore in poi.

Se avessi studiato con un libro del genere, mi chiedo, avrei apprezzato di più autori che in giovane età mi sembravano pesanti? Harper Lee, Zola, Pavese, Hemingway, tutti nomi che al liceo avevano il sapore di compiti a casa, forse li avrei affrontati con più curiosità.

A dirla tutta, ciò che mi entusiasma della scuola, ora come allora, è l’intervallo.
Alzarsi, sgranchirsi le gambe, due chiacchiere con la compagna di banco e la merenda. E siccome Ciak si legge, come detto, un po’ ha il sapore delle lezioni che vorrei, ho provato a ritrarre lo stile leggero e profondamente sano di Pontuale con una merenda altrettanto sana e leggera.

Nella cucina letteraria di #readEat, quindi, arrivano dei piccoli tortini super soffici e decisamente salutari, alle carote con succo d’arancia e mandorle. Ho volutamente tolto gli ingredienti più pesanti quali latte, uova e burro, ma il gusto assolutamente non pare risentirne.
Se ci pensate bene, sono un po’ come Ciak si legge: una merenda dal sapore classico con quella stessa bontà, alleggerita però di tutto ciò che la rendeva complicata, sia nel gusto che nella preparazione.

 

cronache di una somara impunita
forse non tutti sanno che a scuola ‘campavo di rendita’. Non sono mai stata un genio e decisamente non attendevo l’intervallo per fare due chiacchiere. Non prestavo attenzione a ciò che non mi interessava, e con il tempo ho capito che era normale: non mi interessava. Stranamente, però, sembravo secchiona, vai a capire, a volte, l’acume degli adulti (?).
In particolare, l’ora di letteratura era uno strazio. Non amavo i classici anche se, con il tempo, l’università e lo studio volontario qualche beniamino l’ho trovato, ovviamente è Italo Svevo. Vederlo in Ciak si legge è stata una grande soddisfazione!

Se poi anche voi amate passeggiare sul vialetto dei ricordi, di grandi autori si parla anche qui!

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.

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