Editor Romanzi - Stefania Crepaldi

editor romanzi: la realtà di stefania crepaldi

Ospite a pranzo, oggi, è Stefania Crepaldi di Editor Romanzi (click).
Quando nella cucina letteraria di #readEat – libri da mangiare arriva una collega, io sono sempre felice perché, come promesso nel primo post di Spizzichi e bocconi, l’obiettivo della sezione è mostrare l’editoria a tutto tondo e le figure professionali che la caratterizzano.

Senza ulteriori indugi, quindi, andate a lavarmi le mani, che è pronto!

antipasto
Ciao Stefania! Come sai, seguo il lavoro di Editor Romanzi da un po’. Tu leggi libri ed editi romanzi, e questo ti rende a pieno titolo una delle protagoniste del mondo editoriale di oggi! Prima di addentrarci in domande specifiche, però, ci racconti di te?

Ciao Ida, grazie per aver pensato a me, innanzitutto. Sai che questa è una delle domande più difficili che mi abbiano mai fatto? Sono una lettrice insaziabile, una editor di romanzi freelance e un’appassionata di scrittura e di belle storie. Sono nata (quasi) trentun anni fa in un piccolo paese della pianura padana, dove la nebbia e l’umidità scandiscono il ritmo delle stagioni. Fare l’editor di professione, ed essere allo stesso tempo una lettrice insaziabile, credo sveli molto di me.

Adoro aiutare gli scrittori e le scrittrici a migliorare una storia, e ho scelto di farlo dopo aver capito che era questa la strada che mi avrebbe condotta alla felicità. L’editor è un lavoro che si svolge con delicatezza, in silenzio, dietro le quinte, senza mai ambire a chissà quali riconoscimenti, soprattutto se lo si fa da freelance. Mi definirei una chiacchierona riservata. Parlo tanto e mi confido poco; parlo troppo, davvero troppo, di romanzi. Le storie sono state per anni il mio rifugio. Adesso lavoro assieme agli scrittori e alle scrittrici per offrire rifugio a chi ne ha bisogno.

Primo
…ed Editor Romanzi è il tuo santuario!
In un tuo post su fb hai detto che lavorate in team. Come funziona l’universo di Editor Romanzi?

Spero tu abbia fatto i popcorn, perché è una storia lunga! Ormai cinque anni fa – come passa velocemente il tempo quando ci si diverte! – ero impelagata in una situazione personale e professionale infelice. Un giorno ho conosciuto Alessandro, e siamo diventati amici e colleghi di lavoro. Spesso ci ritrovavamo a parlare di noi, cercando di individuare le cause di un’insoddisfazione cronica che affliggeva entrambi.

Un giorno – e non smetterò mai di ringraziarlo per questo – mentre stordivo Alessandro parlandogli di un romanzo geniale che stavo leggendo, lui mi ha detto “Stefania, sai che quando parli di romanzi ti trasformi in un’altra persona? Ti si illumina lo sguardo”. Fino a quel momento per me le storie erano state rifugio ed evasione. Stavo lavorando come archeologa, il mio sogno fin da quando ero bambina, ma la realtà aveva preso il sopravvento sulla fantasia molto presto.

Da quel momento ho rimesso tutto in discussione. All’epoca abitavo a Pisa, quindi ho spulciato i corsi e ho trovato delle lezioni di editoria all’università, che ho frequentato nel tempo libero. Lì ho conosciuto una docente straordinaria che ha gettato le basi della mia formazione. E non mi sono più fermata. Io e Alessandro siamo diventati una coppia nella vita privata e abbiamo iniziato a ragionare per trovare il modo di renderci indipendenti intellettualmente ed economicamente attraverso il lavoro. Io studiavo editoria nel tempo libero; lui comunicazione e marketing online.

Da questa fusione, e da molte notti passate in bianco a favoleggiare, è nato editorromanzi.it Tutto quello che vedi – dalla grafica del sito, alla comunicazione e alla gestione dei contenuti sui vari social – è il contributo di Alessandro. Io mi occupo dei servizi editoriali, dei video, dei video corsi, degli articoli, dei manuali di scrittura narrativa. Alla fine dell’anno scorso, sempre insieme, abbiamo lanciato LabScrittore, un gruppo segreto di FB dove gli scrittori e le scrittrici possono sbirciare da un punto privilegiato all’interno dell’universo Editor Romanzi. Nel gruppo analizziamo sia aspetti legati alla scrittura e alla progettazione narrativa, che aspetti legati alla promozione e alla vendita dei romanzi.

Secondo
Dunque, Stefania, in cinque anni di autori ne avrai visti!
L’editor svolge un lavoro che, come diceva Sara Gavioli, è di maieutica: tira fuori quelle che sono le potenzialità già insite nell’autore e nello scritto, aiuta a crescere. Tu come ti relazioni ai i tuoi autori? Perché un autore dovrebbe passare da Editor Romanzi, prima di presentare il proprio manoscritto a una casa editrice?

Io credo in un approccio di editing formativo. Non sono una di quelle editor che prende in carico un romanzo, lo tagliuzza e sistema secondo la sua visione del mondo, e poi lo restituisce all’autore. Questo è un approccio sterile e controproducente. Sono una lettrice che ha scelto di fare l’editor. Questo impedisce che un mio ipotetico stile di scrittura soverchi quello dell’autore. L’editing formativo è pensato per chi desidera approfondire alcune tematiche legate alla narrativa mentre edita. Segnalo ogni singolo intervento necessario, dalla virgola alla punteggiatura dei dialoghi, con dei commenti a lato.

L’autore, una volta compreso l’errore e averne appreso il motivo, è maggiormente motivato a non reiterarlo nel futuro. L’editing è uno scambio continuo tra editor ed autore, in cui le conoscenze tecniche sono fondamentali tanto quanto l’empatia. L’editor è un professionista che non si mette in cattedra, ma affianca l’autore nella delicata fase della revisione di una storia che ha del potenziale. Gli scrittori che mi contattano desiderano lavorare con me per aumentare le loro possibilità di essere selezionati da una casa editrice, da un’agenzia letteraria, o auto-pubblicarsi con un prodotto di qualità.

In questi cinque anni moltissimi dei miei clienti hanno trovato una collocazione editoriale, anche persone a cui mi ero limitata a fare una valutazione tecnica gratuita, dando consigli su come migliorare il romanzo senza pretendere nulla in cambio. Offro anche un servizio di assistenza narrativa. Molti aspiranti scrittrici e scrittori mi contattano perché hanno un’idea che li ossessiona, un principio di storia che si agita nella loro testa da un po’ e che vogliono tramutare in romanzo. Con l’assistenza aiuto questi scrittori a trasformare una buona idea in un buon romanzo. Attraverso un dialogo continuo e un’accurata progettazione narrativa, che precede la fase di stesura, ho seguito autori e autrici che hanno dato vita a storie coerenti, credibili e originali.

Perché uno scrittore dovrebbe passare da editorromanzi.it, dunque? Perché da anni pubblico nel blog di Editor Romanzi tantissime guide pratiche assolutamente gratuite, per chi vuole progettare, scrivere e revisionare un romanzo in piena autonomia. Per trovare un’alleata, una guida per imparare a orientarsi nel mondo editoriale. Per lavorare con un editor di romanzi freelance, che mette a disposizione tutta la sua preparazione e la sua devozione nella revisione di un romanzo.

Contorno
Tu hai parlato anche di autori self. Ci spieghi un po’ cosa spinge un autore all’autopubblicazione? Proprio il self, dici, avrebbe bisogno di rivolgersi a un editor?

A dire la verità ho lavorato di più con autori e autrici che puntavano a una pubblicazione tradizionale, e volevano aumentare la possibilità di essere presi in considerazione da un editore. Secondo me il confronto con un editor freelance, di questi tempi, è un passo obbligato per chi desidera provare a fare lo scrittore di professione. Tante case editrici, anche appartenenti a gruppi editoriali importanti, preferiscono selezionare un prodotto di alto livello, convincente, quasi pronto alla pubblicazione.

La gestione interna delle case editrici è mutata con il passare degli anni e i ritmi di pubblicazione sono diventati forsennati. Ci sono editori che sfornano 8-10 novità alla settimana. Quindi presentare un prodotto che porta con sé un bel messaggio e ha anche un ottimo livello stilistico, aumenta di molto le possibilità di essere selezionati, pubblicati e letti da un pubblico di lettori.

L’autore che sceglie l’auto-pubblicazione, e lo fa con consapevolezza, desidera divenire editore di se stesso; imprenditore di se stesso, se vogliamo. Non è altro che un mettersi in proprio a livello di pubblicazione, grafica, promozione e distribuzione del romanzo. Ho lavorato – e ancora collaboro – con diversi scrittori che hanno scelto di auto-pubblicare per mantenere un’indipendenza intellettuale ed economica. Non è semplice, perché bisogna studiare tanto, comprendere come arrivare al lettore, ricordarsi sempre che è l’unico a definire davvero la sorte di un romanzo sul mercato. Lo scrittore che si auto-pubblica si prende la piena responsabilità del lancio e del successo di una storia. Alcuni gestiscono da soli il marketing e la comunicazione; altri la parte grafica; però pochissimi di loro sanno davvero revisionare un romanzo da soli.

Questo vale per tutti gli scrittori. Finché non ti confronti con un professionista del mondo editoriale, non puoi essere davvero certo del valore della tua opera. Ci sono editor che sono anche scrittori, ma quando indossano i panni dell’autore vengono editati da qualcun altro.

Dolce
 Certo, perché neanche gli editor hanno uno sguardo oggettivo sul loro scritto. E se devo essere sincera, due editor che lavorano insieme per me è pura sinfonia! E senti, Stefania, chiudiamo con un argomento caro a Edito Romanzi e che ogni volta mi lascia un sorrisetto. So che tu hai la cura miracolosa per la refusionite. Ci spieghi il percorso medico che hai fatto per arrivare alla debellazione di questa malattia? La strada è lunga ancora?

Ahahahahaha! Ora, mi faccio una risata perché ho deciso di prenderla con ironia. La prima cosa che voglio specificare è che non inneggio al refuso facile, anzi! Ho girato un video per specificare che gli affetti da refusionite cronica sono quel tipo di persona random, che arriva sul sito o sul mio blog, legge decine di articoli gratuiti e pratici, poi becca un refuso e mi scrive indignata per la mia scarsa professionalità.

L’errore effettivamente c’è, e io sono felice che mi sia stato segnalato. Quello che non capisco è il tono del messaggio, l’astio con cui si mette in dubbio la mia professionalità per una svista tipografica. Allora ho deciso di girare un video, e scrivere un’e-mail di risposta un po’ provocatoria per persone del genere. Segnalare i refusi è una pratica intelligente e necessaria, perché sono dappertutto, dai romanzi editi dalle grandi case editrici ai siti di addetti ai lavori di spessore, come agenzie letterarie e service editoriali.

Qualcuno mi ha criticata, chiedendomi se preferisco solo gente che mi riempie di complimenti, falsa e ipocrita. In realtà a me piace il confronto. E mi piace anche quando qualcuno mi scrive per dirmi: “Ehi, lì c’è un refuso. Io te lo segnalo poi fai tu!” senza allargarsi, giudicare la persona e dubitare della sua famiglia fino alla settima generazione. Sbagliamo tutti, anche chi pubblica con grandi case editrici. La grande fortuna del web è che non devi per forza “stare” in un sito o in blog.

Se dubiti della mia preparazione di editor per un refuso, e io nemmeno ti conosco e non so che stai effettivamente navigando tra gli articoli del blog; se un refuso mina la tua totale fiducia nei confronti di quella persona, non riconoscendole il ruolo di professionista, perché scriverle per dirle che non è capace di fare il suo lavoro? Passa oltre e scegli chi davvero fa per te. Tanto se la fiducia non c’è, non nascerà mai nessuna collaborazione futura. Se la fiducia non c’è, perché prendere contatto?

Quello che mi dà fastidio è l’ipocrisia. Ci sono errori ben più gravi in blog molto più frequentati o in romanzi di spessore pubblicati da Mondadori o Feltrinelli. Ma dubito che gli affetti da refusionite, di solito aspiranti scrittori e scrittrici, si degnerebbero mai di scrivere agli editor Feltrinelli o Mondadori per dire loro che non sanno revisionare un romanzo. Però siccome io non sono nessuno, perché non mi fregio di avere chissà quali contatti e non sbandiero al mondo chi conosco e di chi ho l’indirizzo e-mail privato, (e ciò non significa che io i contatti non li abbia, attenzione!) allora posso essere apostrofata in modo maleducato e superficiale.

Trovo che ci siano troppe persone devote al distruggere il prossimo e poche devote al coltivare e creare se stesse. Il vaccino contro le refusionite cronica è ancora in fase di sperimentazione. Chissà, forse per accelerare i tempi dovrei organizzare una raccolta fondi!

 

Se posso dire la mia, il refuso innocente è proprio quell’elemento che testimonia l’umanità di un testo e di chi ci lavora dietro.
Ovvio, tutti gli editor aspirano al libro perfetto. Ma la perfezione, si sa, non è qualcosa di questo mondo.
E anche questo pranzo è arrivato al caffé, auguro un buon pomergigio a tutti!

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.

Rispondi