centopagine: il rosso e la memoria

Da che ho memoria, a Napoli c’è sempre un po’ di malinconia sul finire delle feste. L’arrivo della Befana porta con sé il lavoro, le partenze e i saluti. A me ha portato anche il libro di Ubaldo De Robertis, della collana Centopagine per Istos Edizioni.

C’è Rembrandt fuori le mura di San Paolo non è soltanto un titolo, ma un gioco di parole che dimostra quanto sia importante la collocazione dei piccoli pezzi.
Il libro racconta la storia vera di Paolo, Teresa e del giovane Lorenzo. In parte si riallaccia al tema portante di Less perché i tre protagonisti sono una famiglia non convenzionale, che si sviluppa un po’ per caso e molto per scelta.

Paolo è un reduce della Seconda guerra mondiale a cui Teresa ha salvato la vita. Prima dell’incontro con la donna non ha memoria, non ha lingua né scrittura, ma solo una propensione alla lavorazione del legno e una straordinaria conoscenza dei materiali. Lorenzo, il nipote di lei, viene cresciuto dalla coppia e per lui Paolo diventa po’ un padre e un po’ un mentore.

Quando Paolo inizia a sognare un uomo vestito di bianco che lo chiama Carlo e lo invita a cercare il suo passato, per l’uomo e la sua famiglia inizia un viaggio attraverso l’Italia in ricerca delle chiesette dedicate al Santo. La verità sull’uomo senza memoria sarà la conclusione di un viaggio verso l’accettazione e il perdono.
Di chi, a voi scoprirlo.

Dunque, perché gli struffoli?
Gli struffoli rappresentano per me famiglia, Natale e attenzione. Come la lavorazione del legno sotto le mani di Paolo, richiedono cura; la composizione del piatto è un lavoro certosino che pretende le giuste dosi di frutta candita e confettini all’anice, la forma una sfida di precisione.
Si mangiano in compagnia, spizzicando dal piatto principale mentre ci si racconta allo stesso modo di Teresa con Lorenzo durante il viaggio, profondamente e totalmente.

In C’è Rembrandt fuori le mura di San Paolo si fa menzione alle incisioni del pittore, alla luce nei suoi lavori. Gli struffoli mi ricordano questa luce per il colore che portano sulla tavola, in grado di catalizzare l’attenzione con quella patina lucida dovuta al bagno nel miele.

In ultimo, gli struffoli sono un piatto che dalla tavola dei nonni alla nostra viaggia attraverso la storia, richiamata in Centopagine dal colore rosso. La forma piccola di questi gnocchetti dolci ben si adatta alla collana di Istos, piccola e compatta, e ricorda i cosiddetti ‘tasselli della memoria’, quelli che per Paolo sono da sistemare e che nel titolo del libro sono disposti ad arte nel già citato gioco di senso.

Ubaldo De Robertis, scomparso da poco, ha inevitabilmente confermato la sua penna, consegnando al lettore una lettura che, come il piatto offerto, è piccolo e ricco, dolce e pieno di storia, custode di memoria e arte.

 

con l’Epifania, tutte le feste vanno via
Questi sono stati giorni di grandi movimenti nella cucina letteraria di #readEat.
Il mio lancio come editor freelance, il mio libro che muove i primi passi del percorso editoriale, l’affetto di famiglia e amici il calore di una Napoli che, ancora una volta, si conferma calderone di creatività, tutto questo ha reso magiche le mie feste.

Scrittori timidi, in cerca di qualcuno che lavori per il vostro sogno, scrivetemi.
Vi prometto gustose novità e tutta la carica di un 2018 ricco di occasioni.

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.

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