la famiglia che ti scegli

In genere, si dice che ‘la famiglia che ti scegli’ è quella composta dagli amici. Tuttavia, Lionello Massobrio ha recentemente ridefinito il detto raccontando in Less  la storia di una ragazzina e di Peter Sandrose, messi dal destino sulla stessa strada e lì rimasti di propria volontà.

Sembra una sera qualunque quella in cui Peter pedala verso un albergo della costa versiliese per incarico di Radio Versilia Vip. Certamente non si aspetta di assistere alla morte di tre persone per mezzo di un’esplosione, tantomeno di ritrovarsi letteralmente attaccata addosso la figura della giovane Less, unica superstite.
Chi è veramente la giovane? Quali conseguenze scatenerà il suo gesto e come la proteggerà Peter?
Il giallo si offre da sfondo a una riflessione più ampia che Istos Edizioni concentra bene in questo libro della collana Centopagine,  e che #readEat cercherà di rendere degnamente pasticciando a fuoco alto nella sua insolita cucina letteraria.

Le domande che sono affiorate leggendo un libro così piccolo (solo cento pagine!) sono tante, prima tra tutte: come si diventa genitore? Sì, la storia della cicogna la conosco anche io; quello che davvero mi chiedo, in una società dove il tema della famiglia è sempre un po’ sulla bocca di tutti, è cos’è che scatta, come lo sai e come convinci il mondo che è giusto.

Per Peter è bastata una parola, “Daddy”, e a dispetto di ogni razionalità l’istinto ha risposto, ha messo in salvo la bambina. Per l’uomo, proteggere Less vale più di ogni bischerata che lei potrà mai combinare o di ogni reticenza personale, o logica legale.
Certo, non è un percorso facile, dare nome agli istinti. Sandrose ci arriva piano, e quando capisce di essere ormai genitore, il cordone affettivo è già saldo e la sua forza è diventata quella della stessa Less. Se lui non ha paura, lei non ha paura. Quando Peter si fa scudo, lei è il braccio che lo sostiene.

La seconda domanda è: come si diventa figli? Anche qui no, non parlo di bambini sotto le foglie di cavolo, ma di come si sceglie di esser figlio. Il caso ha unito i due protagonisti di questo romanzo, ma Less è sveglia, autonoma e potenzialmente libera. Potrebbe andare ma resta.
Se parlare di istinto, paterno o materno che sia, è semplice, analizziamo la questione da un punto di vista che non tutti considerano: come ci si fa figli. Da piccolissimi la figura del papà è eroica, ma la ragazzina in questione non è più così piccina da poter idealizzare un padre. Less vede in Peter ogni suo possibile difetto e ne fa gioco, mette alla prova pazienza e coraggio dell’uomo. Dialoga, testa e impara a dar retta a quell’istinto di padre, accettandolo ancor prima dello stesso Sandrose.
Mi piace pensare che si diventa davvero figli quando si finisce di dipendere da un genitore e si inizia a lavorare con lui per il proprio bene. Less questo riesce a farlo, non resta passiva di fronte agli sforzi del buon Pietrino per difenderla da chi la cerca. Si fa braccio.

E quindi, quando ci sono braccio e scudo, contano davvero le differenze? Di lingua, di cultura, di carattere? Massobrio dimostra che contano davvero poco in presenza di sinergia, incontro e specialmente dialogo, punto forte e vivace del romanzo.
Dal canto mio, cercherò replicare in cucina la sinergia di Less e Peter, mettendo in relazione il sapore deciso delle noci, sminuzzate e tostate per diventare base di risotto, con quello più delicato dei semi di finocchietto.
Ho pensato a questi due ingredienti perché hanno entrambi sapori che non si amalgamano ma rimangono ben distinti nel piatto, permettendo un’altalena di gusti che, almeno a me, ha ricordato in parte il ritmo dei dialoghi in Less, in parte la dinamicità di un rapporto che cresce man mano che i due si fanno famiglia, laddove la forza delle proprie azioni è sostenuta dalla promessa più dolce di un futuro.

Servitevi pure!

 

Post-it
Non essendo una chef ma piuttosto un’amabile pasticciona, sono assai poco gelosa delle mie ricette e ben disposta a spacciarle in giro, provando un soddisfatto brividino lungo la schiena quando le vedo replicate da lettori o autori (che aspetto a fornelli accesi con i loro libri da farmi leggere!).

Vi ricordo inoltre che per il capitolo di #readEat – magre figure per grasse risate, mi troverete parlante e un po’ esagitata presso il Laboratorio Formentini per l’Editoria domani mattina, alle 11.00, in compagnia dei miei colleghi e dei professori di MasterBook, nell’ambito di BookCity Milano.

Editor freelance, lettrice compulsiva, mangiona impenitente. Tra un refuso e una briciola recensisco libri e lavoro con gli autori accanto alle loro storie.

Rispondi